Giorno 3 - Il nostro "Benvenuti in Toscana!" è a "La Trattoria" di Sebastiano Br
- Francesca
- 21 apr 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Al centro di un'area verdeggiante fra colli toscani, eleganti chiese e strade piene di tradizioni, esiste una cittadina piena di arte e gustose tradizioni gastronomiche: Pescia è la nostra prima destinazione, in questa due-giorni in Toscana. Oggi siamo stati alla Trattoria di Sebastiano Brunelli - anche se, a quanto pare. qui a Pescia tutti la chiamano "Da Sauro". Sauro è il papà di Sebastiano e insieme a lui, a suo fratello Simone e a uno staff preparatissimo, gestisce questa bella trattoria dall'atmosfera familiare e allegra. Sostare qui per qualche ora è stata una gioia (Gioia è anche il nome della loro simpatica cagnolina!) ed è successo un fatto davvero importante... di cui vi racconteremo più avanti. Cominciamo dal principio:

Il Ristorante: in via del Pozzetto 12, in pieno centro storico, vicino a quella che forse è la chiesa più bella di Pescia, c'è la "Trattoria di Sebastiano Brunelli"... un luogo molto amato dalla gente del posto. Forse non è immediata da trovare visto che bisogna discendere lungo alcune strette stradine, ma vedrete che varrà la pena di 'cercarla'!

L'ambiente: molto particolare ma arredato in modo semplice. Dalla cucina arrivano le voci di chi sta duramente lavorando per i clienti, ed è proprio quello che ci si aspetta da una trattoria toscana! Ci sono anche alcuni tavoli all'esterno, assolutamenti perfetti per le belle giornate primaverili ed estive.
La cucina: il menù vede sia specialità tipiche pesciatine, come la Cioncia o i Pesciatini al ragù, sia piatti piú classici. Comunque c'è da mangiare per tutti, basta chiedere e verrete accontentati. Il cibo è ben cucinato, e ha sapori di altri tempi. Insomma, ottimi piatti locali, in porzioni abbondanti: se volete mangiare il vero cibo genuino di Pescia, questo è il posto giusto!
Io e Paolo arriviamo in anticipo rispetto all'orario concordato, quando il ristorante è ancora semi-vuoto. Facciamo subito la conoscenza di Simone, il simpaticissimo fratello di Sebastiano, e il loro papà Sauro che viene a stringerci la mano e a chiederci se preferiamo stare dentro o fuori. Oggi ci sono più 30 gradi: scegliamo di mangiare in un tavolino all'esterno e goderci il fresco all'ombra.

Chiediamo il menù ma non è cartaceo, bensì scritto con gessetto su una grande lavagna. Restiamo stupidi dai prezzi onestissimi. In poco tempo il locale si affolla e i tavolini si riempiono: capiamo subito che i clienti sono persone del posto che conoscono bene la famiglia di Sebastiano e la sua cucina, e ormai fanno tappa fissa qui per le loro pause pranzo. Noi siamo arrivati da turisti, ma ci siamo sentiti immediatamente in mezzo a 'vecchi amici'. L'atmosfera è perfetta, sono pronta a cominciare la 'terapia', oggi l'umore è quello giusto.

Le impressioni di Paolo: Simone ci serve un piatto di antipasti, composto da un crostino toscano con guanciale e miele, pane senza-sale tipico con acciughine, salame toscano e crudo toscano, e rigatino - una pancetta prodotta della casa. I crostini prendono gusto dalla naturale salatura dell’affettato e dal contrasto dolciastro del miele millefiori. Il crudo toscano dall’inconfondibile retrogusto pepato lascia la bocca gradevolmente salata. Come inizio... niente male. Questo era il benvenuto che sognavamo di avere in Toscana! Passiamo al primo, dei Pesciatini al ragù, ovvero della pasta fresca ripiena... davvero ottima! La pasta è morbidissima, il ripieno gustoso e delicato, il ragù di carne con oltre otto ore di cottura lenta si presenta profumato e morbido. Arriva Sauro e ci propone un assaggio di Cioncia - ovvero il muso del vitello che viene lessato poi tagliato a cubetti dopo aver scartato le parti non commestibili, e cucinato con verdure e aromi per diventare una sorta di spezzatino. Nel vedere Francesca quasi inorridire davanti alle parole 'muso di vitello' capisce subito che come secondo è meglio optare per un fritto. Ci porta quindi un ricco, abbondante piatto di fritturina mista di pollo e coniglio con verdure, melanzane, carciofi e zucchine, sempre fritte. La croccante panatura è stata ricavata da pane di scarto, le verdure sono croccanti, ma morbide e gustose all’interno. Ci viene proposto quindi il dolce, ma rifiutiamo gentilmente perchè siamo talmente pieni che riusciamo a malapena a bere un caffè. Che dire, qui si mangia davvero tanto!


Le impressioni di Francesca: arrivano gli antipasti e scarto da subito il salame e il rigatino. C'è troppo grasso, non ce la faccio in partenza. Passo però ai crostini col miele e al pane con le acciughe. Fisso per qualche minuto le acciughe, mi sembrano dei piccoli mostri marini, e confesso che a vederli non me la sento di mangiarli. Ma faccio il primo sforzo della giornata e assaggio. Le acciughe sono così salate che non faccio fatica ad amarle sin dal primo momento: perchè nessuno mi ha mai detto prima che sono brutte ma buone? Scherzo con Simone e Paolo di questa cosa, e sono talmente di buonumore che passo al crudo pepato, non esattamente qualcosa che amo come il prosciutto cotto. Simone mi porta il secondo, ed io divento bianca in viso: pasta al ragù... orrore! Dio solo sa quante volte ho avuto la nausea al solo sentirne l'odore. Ed è qui che avviene 'il miracolo', o almeno... per me lo è! Simone mi suggerisce di mettere del parmigiano sopra la pasta, perchè anche lui li preferisce così. Seguo il suo suggerimento e sommergo un pesciatino nel formaggio... infine lo assaggio e, ovviamente, sà di formaggio! :D Probabilmente era l'unico modo per cominciare a mangiarli. Ne finisco uno, passo ad un altro. Riesco a mangiarne tre, gli altri li lascio a Paolo. Non sto a dirvi quanto sia stato faticoso per me, forse nessuno può capire... Paolo mi conosce e capisce, tanto da immortalare in una foto il 'momento' epico. Ci sono voluti 32 anni per farmi assaggiare il ragù, ed è tutto merito di Simone! Siccome sento che oggi è un'altra giornata di 'prime volte', all'arrivo del secondo sono supermotivata. Si tratta di una frittura mista, con pezzi di pollo e coniglio impanati. Impossibile sapere quale sia il pollo e quale il coniglio. Prendo il primo 'nugget' a caso, e capisco subito di aver beccato il coniglio, anche se è la prima volta che lo mangio. Il sapore è molto simile a quello del pollo, d'altronde sono entrambe carni bianche, ma si sente chiaramente un sapore più selvaggio. Tuttavia, avendolo presentato in questo modo e avendolo fritto, riesco a mangiarlo senza nessun problema! Cosa ci è piaciuto di più: siamo stati davvero bene, ed è difficile scegliere qualcosa in particolare. Abbiamo amato tutto: dal nostro bel tavolino in giardino, al servizio super attento e paziente di Simone che rispondeva a tutte le nostre curiose domande, all'attenzione riservata alle nostre esigenze 'particolari', fino alla simpatia di Sebastiano che è venuto dalla cucina per conoscerci e raccontarci qualcosa di loro. Siamo subito diventati amici, e non è una cosa da poco! Abbiamo anche scoperto di amare le stesse serie tv! :D
Giudizio finale: questo è un luogo perfetto per mangiare bene e spendere poco, con la cucina tipica pesciatina. Qui i prezzi sono davvero onesti e sarete entusiasti di trascorrere qualche ora in compagnia di questa fantastica famiglia. Consigliamo la Trattoria di Sebastiano Brunelli a chi ama le cose semplici e caserecce, senza fronzoli.

Nella foto: Paolo, Sebastiano e Simone, con l'attestato di partecipazione al progetto.
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