Fantasia, genio e arte in cucina: ecco il Ristorante "Gatta ci cova" (Lucca)
- Francesca
- 22 apr 2018
- Tempo di lettura: 5 min


Quando ho cominciato a contattare i ristoranti per cercare aiuto e supporto per affrontare il mio problema alimentare (l'Alimentazione Selettiva) sapevo che avrei trovato persone speciali e dal cuore d'oro. E oggi, quando ho conosciuto lo staff del ristorante "Gatta ci cova", ne ho avuto la conferma, tant'è che al momento di salutarci mi sono commossa e non ho trattenuto le lacrime. So di dover partire dal principio e non dalla fine, perciò ecco com'è andata la nostra originalissima cena a Lucca, al "Gatta ci Cova!" Il Ristorante: appena fuori le mura di Lucca esiste un locale davvero delizioso. Siamo in Via Nicola Barbantini 338 | in zona stadio: dall'esterno può dare un'impressione sbagliata, quindi non fermatevi alla prima apparenza! La facciata non rispecchia la magia di questo ristorante. Come spiegarlo? Bisogna andarci. Varcata quella porta vi aspettano molte sorprese...
La Storia: il Maestro Gianfalco Masini, pittore surrealista molto conosciuto a Lucca e all'estero, ha due figlie che nel dna hanno il suo stesso amore per l'arte e... lo stesso scintillante tocco di follia che le ha portate ad aprire uno dei ristoranti più 'surreali', appunto, che vedrete in città. Silvia e Sara sono le proprietarie di questo locale bizzarro e avvincente. Silvia si è occupata della parte grafica del locale, in quanto amante del disegno, mentre Sara - insieme alla bravissima Veronica - mette il suo genio in cucina, ideando e preparando dei piatti bellissimi da vedere, stranissimi - oserei dire, oltre che buoni e sani.
L'ambiente: il locale non è grandissimo, i tavoli sono vicini l'uno all'altro, e nonostante ciò resta un locale davvero intimo, accogliente, direi l'ideale per una cena romantica in coppia. L'arredamento curato da Silvia è da fuoriclasse, molto fumettoso e particolare. Vi dico solo che esiste un tavolo su... altalena! Che dire? Avete mai mangiato restando sospesi per aria? Qui potrete farlo.

La cucina: una cucina sana e mai scontata. Qui avrete piatti divertenti e appaganti, raffinati e davvero particolari nelle composizioni. Il menu vi fa capire, già dai nomi dei piatti, che dietro ogni creazione ci sono storie e abbinamenti intelligenti e stuzzicanti: c'è il "Il Premio Fedeltà", il "Galeotto fu il Trullo" o il "Premesso che..." e sono solo alcune delle invenzioni di Sara! Proverete accostamenti mai fatti prima perchè qui c'è la voglia di osare, di provare a fare qualcosa di nuovo e gustoso, di sperimentare. Il menù cambia molto spesso e propone sempre novità interessanti. Ah, dimenticavo: scordatevi di ordinare i classici 'antipasti', 'primo' o 'secondo'... qui non funziona così. Al 'Gatta ci cova' si comincia un viaggio sensoriale che stimolerà la vostra curiosità e vi farà uscire da tutti i vostri schemi mentali.

Le impressioni di Paolo: ci accomodiamo in un tavolo per due, e ci viene servito un cestino di pane e stuzzichini fatti in casa: una focaccia di loro produzione, pane alla segale e vari tipi di sfogliatine aromatizzate in modi diversi (spinaci, paprika, cereali, olive...) e di vari colori. Il primo assaggio che ci viene proposto è una sorta di arancino di riso tsuru con piselli e con crema di piselli, panatura fritta e ripassata al forno: un piccolo gioiellino saporito e croccante. Si sente molto il sapore del riso ed il contrasto acidulo della crema di piselli. Il secondo piatto mi lascia totalmente sbalordito... tanto che resto per qualche minuto a fissarlo senza credere a quel che vedo. Si tratta di un "sigaro" fatto con sfoglia di barbabietola, soffice di patate al burro di arachidi, neve al carbone vegetale - che serve a creare l'effetto cenere sul piatto - accompagnato da una salsa alla barbabietola con arachidi tostate. La presentazione é eccezionale, il sapore della purea di patate in contrasto con la croccantezza della sfoglia lascia in bocca un sentore amarognolo, si sente tanto l’arachide. Arrivano degli gnocchetti alla polvere di spinaci, in un cremoso di piselli, ragù di asparagi, cipollotto fresco, semi di canapa e pistacchi. Davvero saporiti, si sente l’olio e la croccantezza dei pistacchi, la morbidezza del cremoso ai piselli e degli asparagi. Siamo pieni ma abbiamo lasciato uno spazio per il dolce: ci portano un piatto con dolcetti di produzione della casa, ovvero due bignè alla crema pasticcera con cioccolato caldo fondente, due piccole meringhe, due pasticcini di cheesecake con arancia ribes e lampone. Niente da dire, i dolci sono la riproduzione di un sogno, freschi e intensamente saporiti. Mangiare qui è stato puro piacere e meraviglia!


Le impressioni di Francesca: Silvia mi aveva preparata a ciò che sarebbe accaduto qui... in una email mi aveva detto "è importante per voi sapere che il nostro non è un ristorante di cucina tipica e inconsapevolmente supportiamo la vostra causa ogni giorno". Sono agitata e quando mi propone una buona selezione di vini, io accetto un bianco... perché so che oggi voglio 'farmi girare la testa'. Cominciamo benissimo: le ragazze ci portano degli arancini piccolissimi che sembrano delle polpettine fritte; l'aspetto è così accattivante che non esito e le assaggio subito. Paolo mangia la sua 'polpetta' in due bocconi, io la mangiucchio piano ma non ne lascio nemmeno una briciola: è la prima volta che mangio i pisellini o la crema di piselli. Tutto buonissimo. Del secondo piatto mi convince da subito la salsa di barbabietola e le patate al burro di arachidi: la forma del 'sigaro' mi diverte un sacco, tanto che prendo la sfoglia e fingo di fumare... io e Paolo ci stiamo rilassando e stupendo ogni minuto di più, siamo davvero felici. Purtroppo arriva un piatto che mi blocca totalmente: degli gnochetti verdi che trovo da subito pesantissimi. Forse sono già sazia ma so che si tratta in realtà di un problema 'mentale'. C'è troppo verde nel piatto. Lo dico a Paolo e lui ride. Non capisce che i colori, per chi ha l'alimentazione selettiva, sono un grosso problema. Tutto troppo verde, troppo vegetale... non ce la faccio. Sono un po' provata dalla giornata, da tutte queste 'prime volte'. Sento che mi sto arrendendo, ma non so che, con l'arrivo del dessert, avrò un altro piacevole momento di piacere in bocca: il gusto della cheesecake mi riempe il cuore, e mi alzo da tavola davvero felice e con la sensazione di essere stata coccolata al massimo.

Il dolce - prima e dopo
Cosa ci è piaciuto di più: questo ristorante propone percorsi degustativi che concordano con il cliente, in funzione di eventuali intolleranze o preferenze. Puoi essere celiaco, vegetariano, psicopatico (come nel mio caso) ma non ci sono problemi: le ragazze sono molto cordiali e preparate, e sapranno soddisfare tutte le vostre richieste alimentari. Si tratta di uno staff attentissimo alle necessità del cliente!

Restiamo molto colpiti dalle parole della cuoca Sara: ci dice che loro preferiscono concentrarsi sulle persone meno fortunate - nel mio caso, ho un problema alimentare di media gravità e se lo sono preso a cuore, hanno voluto davvero supportare la mia causa. Anche chi ha 'dei blocchi' delle 'intolleranze' merita di gustare qualcosa di buonissimo! Insomma, l'attenzione per il cliente qui è ai massimi, ci sono delle artiste in cucina e fuori dalla cucina, e l'amore per quello che fanno si vede e si sente. Grazie, ragazze!
Giudizio finale: un locale pieno di cura, di personalità e di passione. Si vede che queste ragazze hanno lavorato tanto per raggiungere questi risultati, e potranno solo continuare a stupirci sempre di più. Noi lo consigliamo soprattutto a chi desidera stupire i propri ospiti: se dovete portare a mangiare una persona importante e vi trovate a Lucca, prenotate un tavolo qui e non vi sbagliate! Farete soltanto una bella figura, sbalordendo il vostro ospite con la bontà e l’originalità dei piatti. Vivrete davvero un'esperienza unica.
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