Cordialità e simpatia, gli ingredienti segreti dell'Osteria della Fonte (Brisighella)
- Paolo & Francesca
- 30 apr 2018
- Tempo di lettura: 4 min

L’antico borgo medioevale e termale di Brisighella si distingue per la spiccata vocazione all’ospitalità e vanta importanti certificazioni, quali “Città Slow” e “Città dell’Olio e del Vino”. Non potevamo non includerla nel nostro viaggio!
Mesi fa parlai al telefono con Chiara Conti, l'Oste dell'Osteria della Fonte. Si era mostrata subito molto interessata al mio problema alimentare, tant'è che la telefonata durò a lungo... e fui davvero contenta di aver trovato una persona tanto frizzante e curiosa. Chiara e lo chef Max avevano un giorno di chiusura quando io e Paolo siamo arrivati a Brisighella, per la cena del tour-terapia. Ma decidono comunque di aprire solo per noi. Io e Paolo ne restiamo colpiti e commossi: quello che si dice dell'ospitalità romagnola è proprio vero! Ecco com'è andata la nostra cena all'osteria della Fonte...

Il Ristorante: siamo in Via Naldi 20, in pieno Centro Storico di Brisighella. Una posizione centralissima e privilegiata. Fra il viuzze acciottolate, tratti di cinta muraria, scale scolpite nel gesso, siamo nell'anima della cittadella, proprio accanto all’antica Via del Borgo meglio nota come “Via degli Asini” per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai... una strada sopraelevata e coperta, illuminata da archi di differente ampiezza. Unica al mondo! La storia: Lo chef Massimo Mazzoni e Chiara Conti hanno aperto il ristorante 12 anni fa, ristrutturando a poco a poco quello che un tempo pare fosse un "centro anarchico". Leggenda o verità?

L'ambiente: gli spazi sono quelli tipici di una piccola e deliziosa osteria di borgo immersa nelle meravigliose colline romagnole. Un locale piacevole, intimo, e un po' vintage, formato due piccole ma caratteristiche sale, una vecchia e una moderna, molto particolari nell'arredo. Per avere dei tavoli nella sala vecchia sarebbe meglio prenotare prima, essendo piccolina e riservata a pranzi e cene a lume di candela. Anche l'approccio confidenziale e amichevole dei gestori dà un sapore di rusticità al tutto. Questa è un'osteria, non un ristorante!

La cucina: è quella romagnola, squisita e genuina. Parliamo di cucina a km 0! Massimo Mazzoni, estroso e creativo chef, prepara menù molto interessanti, sempre attenti alla stagionalità dei prodotti e al forte legame che questi devono avere con il territorio. Le proposte spaziano dai Salumi di Mora Romagnola al Filetto avvolto nel Lardo e grigliato, dai Tortelli con Farina di Grano Saraceno conditi con Brasato di Capriolo al Sangiovese, alloro, pomodorini e olio Dop di Brisighella, e non mancano nemmeno piatti a base di Tartufo, sia Bianco che Nero, e porcini. Le impressioni di Paolo: per cominciare alla grande, Chiara ci presenta un ricco antipasto servito in modo originale; abbiamo due crostini con tartufo bianco e nero, alici marinate, carotine, insalata e frutta fresca. La presentazione mi sorprende, il gusto anche. Vengo subito investito dal profumo del tartufo, il suo sapore è inconfondibile e in contrapposizione al salato intenso dell’alice; la frutta e la verdura danno un tocco di freschezza. Passiamo al Primo piatto: ravioli di pasta fresca con i prelibati carciofi Moretti, e contorno di cavolo viola cappuccio, pomodori secchi, cetrioli, cipolla rossa e burrata. Indescrivibile la squisitezza del raviolo emiliano, cotto alla perfezione, e ottimo l’accostamento con la burrata e la cipolla, la croccantezza del cavolo cappuccio e l’acidità del pomodoro. Arriva anche un secondo piatto, una zuppa di fagioli con salsiccia. Il sapore deciso è vecchia scuola, "very strong". Ridendo con lo chef, ci diciamo che questo è un piatto per veri uomini!

Le impressioni di Francesca: mangio volentieri il crostino salatissimo, anche se non devo guardarlo. La vista mi ostacola negli assaggi, ci sono troppi colori e tanta frutta e verdura. Ma, siccome sono qui anche per mettermi alla prova, mi sforzo e lo mangio tutto, e cerco di assaggiare anche il kiwi per la prima volta... ma non so, come frutto non mi convince molto. I ravioli con i carciofi, invece, si rivelano per me una vera conquista! La pasta è spessa e l’interno di carciofi non predomina, quindi riesco a mangiare tutto in poco tempo! La burrata mi 'fa impressione', ma la mangio a piccolissimi assaggi. Provo per la prima volta l’insalata sottile di cavolo cappuccio e... la adoro! Sono felice quando scopro una verdura che mi piace, è un fatto più unico che raro. Per la zuppa di fagioli... passo!
Cosa ci è piaciuto di più: sicuramente Chiara e Massimo! Al di là di ciò che abbiamo mangiato, che era tutto buonissimo, abbiamo conosciuto due persone preziose, che mettono tanto amore nell'attività che hanno creato e visto crescere. Chiara ha un carattere esuberante e coinvolgente, Massimo è una forza! È pieno di talento. Due persone così speciali che ci siamo intrattenuti a chiacchierare allegramente anche dopo cena. Insomma, è vero che questo locale è molto famoso in paese per le sue piadine, i primi, la cacciagione, le zuppe, le creme, i vini... ma la cordialità e la simpatia dei proprietari sono senza dubbio degli ingredienti aggiuntivi! Giudizio finale: un piccolo angolo di gastronomia tipica e rara, al centro del bellissimo borgo di Brisighella. Un'osteria in cui fermarsi per spezzare la fame gustando la cucina locale. Il cibo è ottimo e preparato sul momento, e Chiara è molto attenta anche alle preferenze e alle intolleranze del cliente. Una pausa gastronomica ideale per chi è alla ricerca di emozioni perdute nel tempo.

Nella foto, Francesca e Chiara
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